Ted Lasso - Stagione 1

Sono un grande amante dello Storytelling, che sia un libro, una serie, un film o uno spettacolo a teatro, se c’è una bella storia da raccontare, io ne vengo sicuramente rapito. Ho provato anche a imparare a raccontarle, con corsi di scrittura e sceneggiatura, ma sedermi a scrivere ad un tavolo non è la mia via. Questa l’ho trovata con l’improvvisazione, ma è un’altra storia.
Il panorama dell’intrattenimento si è potenziato incredibilmente negli ultimi anni, rendendo difficile poter seguire tutto. La nostra attenzione e molto più limitata dell’offerta esistente e bisogna quindi fare delle scelte. Sulla base di cosa?

Io di solito le faccio sulla base della fiducia che ripongo in persone che giudicano come me un determinato contenuto. Se un libro o un fumetto che mi sono piaciuti, piacciono anche a te, allora è probabile (solo probabile) che anche il film che mi stai consigliando mi possa piacere.

Ecco perché ho pensato di condividere con voi gli ultimi contenuti di cui ho fruito, nella speranza di aiutarvi a scegliere (o evitare) le esperienze di storytelling migliori.

Non pensavo di scrivere qualcosa su una serie tv così presto, ma non potevo trattenermi. Quando vedi qualcosa di così bello, fresco e piacevole da farti desiderare di averne subito ancora credo meriti di parlarne. Tanto più che in casa il giudizio è stato unanime, cosa per niente scontata.

Sono sincero, abbiamo deciso di guardare Ted Lasso perché è sempre nominato nelle candidature per dei premi come Emmy o Golden Globe. Per di più, essendo ambientato in Inghilterra contavo potesse esserci una buona quota di attori Inglesi, cosa che di solito gradisco molto (In genere, a mio gusto, l’attorialità e la scrittura inglese sono superiori a quella americana). Fatto sta che recuperiamo la prima stagione e… ce la guardiamo quasi tutta dritta filata.

Alcuni dettagli tecnici: la prima stagione è composta da 10 puntate della durata di 30 minuti. Questo sicuramente ha favorito la fruizione, ma ovviamente non è dipeso tutto da questo.

La serie è una classica infarcitura di luoghi comuni sulle differenze tra Americani e Inglesi, dove è ben chiaro fin dal plot chi ha ragione. La trama infatti vede un allenatore di football americano andare in Inghilterra ad allenare una squadra di calcio. Capiamoci bene: uno che non sa nulla di calcio, va dagli Inglesi a spiegargli come si gioca il loro sport nazionale. Ovviamente con successo.

Quello che è piaciuto di più è come la serie evolva puntata dopo puntata, partendo focalizzata sul protagonista e poi aprendosi pian piano a tutti i suoi comprimari. Ma il fulcro è tutto nel suo protagonista che riesce a fare quella cosa che nella tv riesce a pochi personaggi comici: venire presentato come un imbranato per poi mostrare il suo essere una persona buona che crede nella gentilezza. Una strada accennata da Micheal Scott di The Office (Usa) e poi seguita da Phil Dumphy di Modern Family. Personaggi ingenui per i quali non si può non provare affetto.

Ted Lasso riesce a coinvolgere e far sentire parte della squadra, rapendoci come solo le migliori serie comedy riescono a fare. E’ un mondo protetto, una situazione intima e familiare dove ci sentiamo al sicuro perché a guidarci c’è Ted!

Ted Lasso è disponibile su Apple Tv. Per farvi capire, siamo già sotto a vedere la seconda stagione.

Vi ringrazio per aver letto fin qui. Per qualsiasi osservazione sul contenuto del post o sulla carta, vi prego di usare i commenti. Consigli su come migliorare, ottimizzare o rendere più gradevole i post sono i benvenuti.

Alla prossima!